Il Carnevale, in Svizzera, è una cosa seria. Viene festeggiato in grande stile e con eventi molto partecipati.
E seriamente, o prudentemente, Bellinzona, Chiasso, Tesserete e Biasca hanno deciso di sospendere le manifestazioni di massa per il 2021, a causa delle incertezze legate all’andamento della pandemia. Andamento che, come insegnato dagli ultimi giorni, non sempre è lineare o prevedibile.
Ancor prima – mesi prima – del Carnevale cadono i festeggiamenti del Natale, che a Como invece sembrano intoccabili. E le polemiche, quest’anno, potrebbero essere legate non solo o non tanto al traffico, quanto alla situazione di grande incertezza dovuta al virus. E così, mentre a pochi chilometri dal confine la politica e la società civile hanno tirato il freno di emergenza – o di prudenza, sulle rive del lago di Como nessuno, tra gli amministratori e i soggetti coinvolti, sembra mettere in dubbio la kermesse di Natale. Ad eccezione di chi, come già fatto in passato, torna a sottolineare le incongruenze, in questo caso anche rischiose, di un simile atteggiamento. “Mi fa piacere sapere che c’è chi resta ottimista nonostante tutto quello che sta accadendo – commenta l’ex assessore, oggi consigliere di opposizione Bruno Magatti (Civitas) – Ma questa ostinazione, nonostante tutto quello che sta succedendo nel mondo, è incomprensibile. Hanno rinviato eventi planetari come le Olimpiadi ma la Città dei Balocchi sembra una vera ossessione. Le responsabilità sono anche quelle di un’amministrazione che ormai sembra navigare solo a vista e non è in grado di fare delle previsioni. La Città dei Balocchi inoltre viene sempre fatta passare come un evento realizzato nell’interesse generale, del commercio e dell’immagine. Ma in realtà non è così – conclude Magatti – non è comunque un tema sufficiente per non riflettere su quanto sta accadendo”.