Risposte anche dalla Regione all’appello del Comune di Como per il rischio caos legato all’allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello di viale Lecco, che da settembre diventeranno più che doppi rispetto ad ora.
Il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi è netto: “L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, istituita dal governo Prodi nel 2007, con sede a Firenze, è un ente appunto nazionale. Lo dico perché spesso come in questo caso ci si trova di fronte a provvedimenti calati dall’alto che non tengono conto delle esigenze dei territori”. “La proposta della nuova tempistica non è affatto applicabile a Como – aggiunge – non è conciliabile con il caso del capoluogo lariano e pertanto l’agenzia venga sul posto e verifichi l’applicabilità di regole che pur salvaguardando la sicurezza all’atto pratico risultano dannose e antiecologiche”.
La questione è politica per il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo: “Proprio nel luglio scorso chiesi con un emendamento alla legge di bilancio l’incremento delle risorse destinate all’efficientamento dei passaggi a livello ferroviari in provincia di Como, al fine di ridurre ritardi e attese – dice – Un aumento pari a 2 milioni di euro, che mi è stato bocciato. Quindi la maggioranza in regione ha una precisa responsabilità politica su questo”. “Sono stati fatti interventi per migliorare le infrastrutture ferroviarie nel Comasco – aggiunge – mentre Como è sempre la cenerentola”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale comasco del Movimento Cinque Stelle Raffaele Erba: “Politici e tecnici si confrontino – dice – la Commissione regionale dedicata a infrastrutture e trasporti sia la sede istituzionale idonea a recepire questo dibattito e per trovare una mediazione tra esigenze di sicurezza e esigenze di altro genere del territorio nei tempi più rapidi ed efficaci”.