È in programma domani il tanto atteso incontro annunciato per sabato scorso e poi slittato tra i dirigenti del Como e gli amministratori e i tecnici di Palazzo Cernezzi. Al centro, la nuova convenzione della durata di 12 anni. Trovare un’intesa appare complicato. Il Como ha presentato una sua proposta che il Comune ha vagliato e rispedito al mittente con molte correzioni. I 12 anni di contratto sono tanti e devono trovare una giustificazione solida, che non può essere soltanto la sostituzione del manto erboso con un campo sintetico.
Intanto, il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Como ha approvato, lo scorso giovedì, un documento dal titolo “Riflessioni urbanistiche sulla città di Como e il suo stadio”, in cui definisce l’area in cui sorge il Sinigaglia “un luogo strategico, dove la città incontra il lago ed esprime pienamente la sua più suggestiva dimensione identitaria”. Gli architetti, secondo i quali andrebbe valutato anche lo spostamento dallo stadio comasco del calcio professionistico, chiedono al Comune di definire gli “obiettivi d’interesse generale” e le “funzioni pubbliche” che la rigenerazione urbana dell’area deve avere, prima di firmare la convenzione con il Como.
Continua, nel frattempo, la mobilitazione dei tifosi, che hanno lanciato una petizione online dal titolo “Stadio Sinigaglia al Como 1907”. Sono state raccolte già circa 200 firme. “Chiediamo – si legge – che venga data lunga concessione alla società per la gestione dello stadio, che permetta di poter intervenire sull’impianto e la zona circostante, trascurati negli anni e in vistoso degrado. Non vogliamo un’altra Ticosa in riva al Lago, cosa che sarà inevitabile senza l’intervento di privati”.