Lezioni in presenza per gli studenti dei corsi magistrali e per le matricole, lezioni online per tutti gli altri e per chi sceglierà di non tornare in aula: queste le linee principali su cui si articolerà perlomeno l’inizio del prossimo anno accademico all’Università dell’Insubria. “La situazione è molto complicata – spiega il professor Mauro Ferrari, delegato alla didattica – Dobbiamo prevedere più alternative, perché è difficile capire cosa succederà. Abbiamo 37 corsi di laurea tra Como e Varese. Con le attuali misure anti-contagio, le nostre strutture non ci permettono di riportare in ateneo tutti gli studenti, visto che l’occupazione massima delle aule ad oggi è di un terzo. L’intenzione è quella di organizzare lezioni in presenza per i corsi magistrali, che sono i meno numerosi e quindi più gestibili con il mantenimento delle distanze, e per le matricole, che saranno le più spaesate. Riporteremo in presenza anche tutte le attività di laboratorio, che già prevedono piccoli gruppi. A Como abbiamo ad esempio le attività dei corsi di Chimica, Fisica e Scienze Ambientali”.
Tutte le lezioni, anche quelle in aula, saranno comunque trasmesse in forma telematica almeno fino a dicembre, e gli studenti avranno la possibilità di scegliere se seguirle in ateneo o da casa. Gli esami continueranno a svolgersi online, ma l’intenzione è di riportare in presenza le sessioni di laurea, che inizieranno a settembre. “Chiuderemo la sessione estiva degli esami in modalità telematica, così come successo in questi mesi segnati dall’emergenza sanitaria – dice il professor Ferrari – Si parla di numeri importanti, perché tutti gli esami si concentrano in tre settimane. Vorremmo invece gli studenti in aula almeno per la laurea”.
I mesi di lockdown hanno messo a dura prova scuole e università. “La didattica a distanza è andata bene e può essere di qualità se preparata adeguatamente – conclude Ferrari – Ci stiamo organizzando in modo ancora migliore in vista di settembre. Poi si valuterà in base all’evolversi della situazione. I professori hanno voglia di tornare in aula”.