Vincenzo Bella non rappresenta alcun partito. Era un assessore tecnico.
Ma il suo addio alla giunta di Como apre una fase politica molto delicata.
Delicata perché, nel rimpasto, è lecito supporre che Forza Italia ambisca a ottenere il posto e soprattutto le deleghe prima affidate a Bella. Due materie molto pesanti: viabilità e lavori pubblici.
Che se da una parte sono complicate e portano “grane”, in senso politico, dall’altra attribuiscono a chi le governa un peso specifico molto elevato nell’amministrazione di una città. E quindi fanno gola.
Se Forza Italia dovesse chiedere e ottenere il posto in giunta lasciato vacante da Bella – in realtà gli azzurri ne rivendicano due, verrebbe in parte ricomposto lo strappo tra il partito di Berlusconi e il sindaco Landriscina.
I forzisti ormai dal 2018 sono ai ferri corti con Mario Landriscina: avevano ritirato gli assessori dalla giunta, ma Francesco Pettignano, con una capriola politica, aveva cambiato casacca, passando a Fratelli d’Italia e rientrando nell’esecutivo.
Da quel momento, la frattura tra il sindaco e Forza Italia era stata totale. I forzisti promettevano appoggio esterno, nei fatti però tengono sotto scacco il sindaco da fine 2018.
Una situazione che si è calcificata. Perciò è anche difficile pensare di cancellare quasi due anni di guerra fredda con un colpo di spugna. O di sedia.