Dormitorio permanente: il comune di Como rivendica il lavoro e i contatti in corso e con una nota ufficiale risponde anche alle parole del presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, Forza Italia, che ha indicato nelle scorse ore due soluzioni una immediata (in via Cadorna) e una di prospettiva (nell’area del San Martino) per i senzatetto.
Palazzo Cernezzi ribadisce di essere da tempo in contatto con l’ASST Lariana, proprio con il Direttore Generale, Fabio Banfi e con la sua struttura tecnica, per l’individuazione di immobili da destinare a funzioni di carattere sociale come previsto con l’approvazione della mozione consiliare circa un anno fa. “Non si spiegherebbe altrimenti – si legge nella nota – l’impiego dell’immobile di via Cadorna, di proprietà di ASST, individuato in tempi brevi e messo a disposizione al Comune di Como nel periodo di massima emergenza sanitaria che a oggi non è ancora finita”.
Quindi interviene l’assessore alla Polizia locale e Protezione civile, Elena Negretti che spiega come proprio l’edificio di via Cadorna sia al centro delle riflessioni.
«Quello iniziato con ASST e altri soggetti istituzionali, che ringrazio per il silente impegno e per il lavoro – dice – è un rapporto chiaramente propedeutico a considerare l’edificio di via Cadorna un valido supporto all’emergenza sanitaria per le persone senza fissa dimora che dovevano essere isolate a tutela della salute pubblica. Logisticamente – puntualizza – ci sembra il luogo migliore sul quale concentrare la nostra attenzione, anche per la vicinanza alla Questura e alla Croce Rossa, comunque con il supporto di un ente preposto al monitoraggio dei casi. È chiaro – precisa infine Negretti – che il comune di Como si occuperà solo delle persone senza dimora che sono in regola con tutti i permessi a norma di legge».
Il tema è al centro del dibattito politico. Per domani intanto alle 15.30 è i programma la manifestazione indetta dall’associazione Como Accoglie cui hanno aderito i partiti e i gruppi di opposizione.