“Organizzazioni criminali estremamente pericolose, i cui membri non esitano a ricorrere alla violenza per la realizzazione dei propri obiettivi ed esercitano sul territorio un fortissimo assoggettamento”. Così, nell’ordinanza di custodia cautelare del giudice del Tribunale di Milano vengono descritti i gruppi criminali al centro di due complesse indagini – una dei carabinieri di Monza e l’altra dei militari dell’Arma di Cantù – confluite poi in un’unica attività investigativa coordinata dall’Antimafia e sfociata oggi in 22 provvedimenti cautelari. Un’ordinanza di quasi 900 pagine che fa emergere come gli indagati, per dirla con il gip, “hanno dimostrato capillare diffusione sul territorio, predisposizione di uomini, mezzi, capitali, armi e luoghi di occultamento”.
Tra le figure chiave dell’indagine Luca Vacca, 37 anni, arrestato a Mariano Comense dai carabinieri della compagnia di Cantù e tra gli indagati a cui viene contestata l’associazione per delinquere di stampo mafioso e definito dal giudice “personaggio cuspide delle due indagini”. Complessivamente, sono nove i provvedimenti eseguiti dai militari dell’Arma di Cantù. In carcere, oltre a Vacca anche Daniele Scolari, residente a Mariano Comense e accusato tra le altre cose di un brutale pestaggio di un cliente di uno dei locali notturni in cui gestiva in modo occulto la sicurezza. In cella anche tre indagati considerati legati all’attività di spaccio, Domenico Andrea Favasuli e Leonardo Sganga, residenti in Calabria ma coinvolti nell’inchiesta canturina e infine Andrea Foti, residente a Mariano Comense. Tre invece gli indagati ai domiciliari, mentre per uno il provvedimento è l’obbligo di firma.
Le indagini dei carabinieri di Cantù si intrecciano come detto con quelle dei colleghi di Monza, che oggi hanno eseguito misure cautelari anche in provincia di Como. Tra gli arrestati Carmelo Cristello, residente a Cabiate, Luigi Manno, residente nel capoluogo lariano e coinvolto per l’accusa in cinque su sei delle importazioni di droga finite nell’inchiesta, Massimiliano Tagliabue, di Cabiate e Marcello Crivaro, arrestato a Beregazzo con Figliaro.