Servizi di sicurezza nei locali pubblici, buttafuori che all’occorrenza diventavano “picchiatori”, controllo del territorio con modalità di tipo mafioso. Una nuova operazione della direzione distrettuale antimafia di Milano evidenzia le presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nella zona del Canturino.
I carabinieri della compagnia di Cantù hanno eseguito questa mattina nove ordinanze di custodia cautelare – nell’ambito di un’operazione più vasta che coinvolge anche le province di Monza e Reggio Calabria, con 22 provvedimenti cautelari complessivi – per persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli indagati, secondo l’accusa, agivano per favorire le attività della ‘ndrangheta e in particolare anche il mantenimento degli affiliati detenuti. Emblematica una frase, raccolta nelle intercettazioni: “Tutti i mesi bisogna mandare il regalo agli amici che purtroppo non ci sono più a lavorare con noi e hanno bisogno di mangiare giustamente”.
Gli atteggiamenti intimidatori contemplavano violenze e minacce più che esplicite. “Io gli sparo quattro colpi in testa e gli faccio saltare il cranio, hai capito?” è un’altra delle frasi intercettate, nell’ambito delle attività di recupero crediti.