In provincia di Como, l’84,8% dei comuni ha un potenziale rischio idrogeologico medio alto, superiore alla media lombarda dell’84,4%.
A confermarlo è la Coldiretti lariana, in base ad un’analisi su dati Ispra, effettuata in occasione dell’ondata di maltempo che in questi giorni interessa l’area di riferimento e tutta la fascia pedemontana lombarda, con pesanti inversioni termiche, fenomeni alluvionali, smottamenti e grandine, con almeno 48 eventi estremi nel mese di giugno –sempre secondo fonti dell’associazione- cioè quattro volte superiori allo stesso periodo dello scorso anno.
“Purtroppo siamo in balìa degli effetti legati ai cambiamenti climatici – sottolinea il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi -. Le imprese agricole, molto più che in passato, non hanno più la certezza di poter raccogliere i frutti del loro lavoro, dal taglio del fieno – che risulta in molti casi compromesso dopo le piogge di questi giorni – alla produzione di orticole, che in questa stagione si trovano sotto costante minaccia della grandine, come pure i vigneti”. A ciò si aggiungono i disagi per gli effetti delle intense precipitazioni che hanno fatto innalzare il fiume Po di quasi 1,5 metri in un solo giorno gonfiando anche i grandi laghi come il Lario che ha raggiunto un grado di riempimento dell’87% .
In tutto, conclude l’associazione, l’Italia, tra produzione agricola e danni a strutture e infrastrutture, ha subito perdite legate agli effetti del maltempo per oltre 14 miliardi di euro in un decennio.