Terapie intensive sotto quota 100, aumentano i guariti. Sul Lario 11 nuovi casi

Pazienti in terapia intensiva sotto quota cento in Lombardia, mentre resta altalenante il rapporto tra nuovi positivi e numero di tamponi effettuati. Il dato oggi è sceso a 1,9%, dopo che ieri era balzato a 4,3. A Como i nuovi casi accertati sono 11, due meno di ieri.
“Dai dati di oggi emerge che siamo scesi sotto quota 100 posti letto in terapia intensiva e continua ad aumentare il numero dei guariti – commenta il presidente della Regione Attilio Fontana -Una bella notizia che ci deve spingere a guardare con fiducia al futuro, senza mai abbassare la guardia”.
Con 9.848 tamponi processati, i nuovi casi accertati in regione sono 192, per un totale di lombardi positivi dall’inizio della pandemia di 90.581, mentre gli attualmente positivi sono 18.297, con un calo di oltre mille rispetto a ieri.
Sono 1.199 i pazienti guariti e dimessi nelle ultime 24 ore, per un totale che sfiora i 56mila. La drammatica conta delle vittime segna oggi un dato più che dimezzato rispetto a ieri, 15 a fronte di 32, con un totale di 16.317. Numeri positivi arrivano dagli ospedali lombardi, sono 96 i degenti in terapia intensiva, undici in meno di ieri e un numero per la prima volta sotto la soglia psicologica di 100. Nei reparti ordinari i pazienti Covid sono 2.660, 48 in meno rispetto a ieri.
In provincia di Como, con gli 11 nuovi positivi il totale dei contagi accertati dall’inizio della pandemia arriva a 3.946.
L’Ats Insubria, che comprende il territorio di Como e Varese, segnala un trend in costante diminuzione. “L’incidenza settimanale – si legge in una nota – nelle ultime cinque settimane è passata da 41,7 a 9,4 casi per 100mila abitanti. Il tasso di mortalità su questo territorio è di 0,76 ogni mille abitanti. “L’ultima settimana osservata, dal 31 maggio al 6 giugno, aggiunge la direzione dell’Ats – segue di due settimane l’apertura totale delle attività lavorative del 18 maggio. Si registra un’ulteriore riduzione dei casi rispetto alla settimana precedente senza, dunque, segnali di una riaccensione dell’epidemia”.