Paratie di plexiglass, visiere, nuovi spazi: i Verdi di Como contestano le misure ipotizzate dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per il ritorno tra i banchi a settembre.
“Pensare che gli enti locali trovino edifici in norma per compensare la necessità di spazi pari almeno al doppio degli attuali è uno scaricabarile surreale – attacca la portavoce regionale, Elisabetta Patelli – e l’assunzione a settembre di pattuglie di nuovi docenti a governare queste classi sparpagliate su improbabili e indefinibili nuovi edifici, rappresenta una fantasia che butta a mare i pochi effetti positivi della didattica a distanza. Infine, plexiglas, divisori e visiere sono uno scenario inquietante, che ignora totalmente i bisogni essenziali di inclusione dei soggetti più deboli.
Per la scuola superiore, i Verdi avanzano una serie di proposte, a partire da una “suddivisione delle classi in almeno due gruppi, per numero o per indirizzo”. E ancora, una didattica mista: “suddividendo le ore curricolari di ogni materia in parte online e in parte in presenza”, aumentando la flessibilità dell’orario sul monte ore di ciascuna materia.
Infine, i Verdi propongono “orari di ingresso scaglionati per ogni scuola per dare respiro al sistema dei trasporti che non potrà soddisfare i bisogni di cui gli studenti rappresentano più del 20% dell’utenza, attraversando in lungo e in largo la provincia”.