“La lettera sottoscritta il 30 aprile dal Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e dal Presidente del Canton Ticino, Christian Vitta, altro non è che un contributo fattivo ai nostri relativi governi centrali affinchè si possano trovare delle soluzioni condivise bilateralmente. Ripeto e ribadisco che non si tratta di una legge, ma di un contributo di discussione se eventualmente il governo italiano decidesse di intervenire riguardo questa categoria di lavoratori. Anche perché, forse sarà sfuggito, gli accordi bilaterali sono di competenza dello Stato centrale e la Lombardia non ha facoltà di legiferare in merito”. Lo ha detto l’assessore regionale con delega ai rapporti con la Confederazione Elvetica, Massimo Sertori, intervenendo nella seduta odierna della Commissione speciale che tratta le questioni tra la Lombardia e la Svizzera.
In merito ai contributi indicati nella lettera, Sertori ha ribadito che “per quanto riguarda il sistema fiscale degli attuali frontalieri non dovrà cambiare nulla, mentre per i nuovi assunti, sempre nel caso in cui governo decidesse di intervenire, si inserisca una particolare aliquota fiscale in Italia che possa abbassare la pressione fiscale su questa categoria di lavoratori. Sono convinto che sia profondamente sbagliato cambiare la situazione degli attuali frontalieri che, sulla base del proprio stipendio, hanno costruito il proprio ménage familiare, acceso un mutuo della casa e programmato la propria vita. In questa lettera di intenti abbiamo inoltre specificato che se dovesse aumentare il gettito per i nuovi frontalieri, nella misura di almeno il 50% questo eventuale aumento dovrà andare alla Regione Lombardia, e non a Roma come previsto dall’Accordo del 2015, la quale lo distribuirà ai comuni confinanti sotto forma di opere infrastrutturali, di mobilità, di servizi e di agevolazioni”.
“Vedremo quindi se l’attuale governo vorrà prendersi la responsabilità di procedere all’approvazione, e quindi entrata in vigore, dell’Accordo del 2015, che reputo chiaramente inaccettabile. Terremo sempre alta la guardia a tutela dei nostri lavoratori frontalieri”, ha concluso Sertori.