“La Lega tolga la firma”, i consiglieri di Regione Lombardia del Partito Democratico, Angelo Orsenigo e Samuele Astuti, unitamente al parlamentare dem Alessandro Alfieri, intervengono al termine della seduta della commissione Italia-Svizzera durante la quale l’assessore agli enti locali Massimo Sertori è stato interpellato a proposito della lettera del 30 aprile, tema di accordo tra i due Paesi sull’imposizione fiscale a carico dei lavoratori frontalieri, firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana –e controfirmata dall’ex presidente del Consiglio ticinese Christian Vitta- che secondo i rappresentati del Pd danneggerebbe i lavoratori frontalieri e l’economia di frontiera, piegandosi a tutte le richieste ticinesi. “Fontana –sottolineano i consiglieri regionali- ha chiesto al Governo italiano di abrogare l’accordo del 1974, che regola oggi i rapporti tra i due paesi e la fiscalità dei frontalieri, per sostituirlo con un nuovo testo che peggiora addirittura l’accordo parafato del 2015”.
Per Astuti e Orsenigo, Sertori avrebbe tentato di smentire i contenuti presenti nella lettera, ed ora chiedono che venga ritirata la firma di Regione Lombardia; spiegano inoltre di aver depositato in tempo reale la richiesta di audizione alla presenza di sindacati e dei comuni, che potrebbe tenersi il 18 giugno.
“Il Pd ha beccato la Lega con le mani nella marmellata, abbiamo fermato il tentativo della Lega di far gestire alla Regione i soldi dei ristorni. Lega e alleati hanno sbagliato, dovevano chiedere scusa” rincara Alfieri, che ha già bloccato l’accordo ed è già al lavoro con il ministro dell’Economia.
Tra le richieste sottoscritte da Fontana, il Pd critica in particolare la gestione dei ristorni che nell’accordo prevedrebbe “almeno il 50% dell’extra gettito derivato dalla nuova tassazione sui frontalieri sia gestito da Regione Lombardia e non direttamente versato ai Comuni”.