“Con la riapertura degli spostamenti tra regioni, temiamo un picco di arrivi di cani abbandonati dal sud”.
A parlare è Marco Marelli, presidente dell’Enpa di Como, ente proprietario del parco canile della Valbasca, e gestore del canile sanitario del capoluogo lariano dell’Ats Insubria.
La nostra attività è stata molto ridotta durante il lockdown, ci siamo preoccupati soprattutto degli ospiti delle nostre strutture. Con la Fase 2 abbiamo ricominciato il recupero degli animali di proprietà scappati dai giardini e dai cancelli, per lo più dotati di microchip e velocemente riconsegnati ai padroni. Pochi anche gli abbandoni nel nostro territorio di competenza, seppur in crescita”.
Nelle ultime ore spiega Marelli, i volontari hanno salvato una mamma con i sui 7 cuccioli trovati in un cartone in un campo a Mariano Comense, ora si trovano nella struttura del capoluogo e presto saranno adottabili. “Attualmente le presenze nei nostri canili sono nella norma, con l’estate però c’è una tendenza all’aumento –spiega il presidente-. La paura è che con la possibilità di muoversi tra le regioni, riprendano gli arrivi irregolari di cucciolate e cani adulti dal sud Italia, fermi in questo periodo, che quindi potrebbero essere più numerosi. Questi cani vengono fatti poi accalappiare nel nostro territorio, come in tutto il nord come se fossero della zona.
Esistono delle staffette organizzate gestite da volontari che garantiscono l’arrivo in sicurezza degli animali, che hanno già una destinazione predefinita.
I trasferimenti abusivi avvengono per motivi speculativi e senza alcun genere di controllo. Rappresentano un vero e proprio rischio per gli animali e devono essere fermati al più presto”.