Riaprire il 3 giugno i confini con l’Italia “sarebbe prematuro” secondo il Consiglio federale elvetico che, di fatto, prende tempo. Dopo la seduta odierna non è arrivata una decisione definitiva ma sono state scandite le prossime tappe con un allentamento delle misure dal 6 giugno fino al ripristino della libertà di viaggio per tutti gli Stati Schengen a partire dal 6 luglio. Resta, invece, confermata per il 15 giugno la riapertura con Austria, Francia e Germania.
Procedendo con ordine: l’annuncio fatto nei giorni scorsi dal ministro degli Esterni italiano, Luigi Di Maio, della volontà di riaprire l’area Schengen (e quindi anche il confine con la Svizzera) il 3 giugno aveva spiazzato molti interlocutori.
Secondo il Consiglio federale la data italiana è da considerarsi troppo ravvicinata tant’è che vengono sconsigliati anche i viaggi nel Belpaese.
Durante la conferenza stampa odierna il consigliere federale Karin Keller-Sutter ha dichiarato di aver concordato con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese di restare in contatto costante e che verranno coordinati i prossimi passi, informandola – appunto – che la Svizzera non riaprirà il 3 giugno.
Come detto poi sono stati annunciati i prossimi progressivi passaggi verso la normalità a partire dal 6 giugno. Dall’8 giugno, inoltre, tutte le persone domiciliate oltreconfine potranno rivedere i propri cari.
E’ stata poi confermata la data, già annunciata in precedenza, del 15 giugno per la riapertura delle frontiere con Francia, Austria e Germania. L’ultimo giorno da segnare sul calendario è il 6 luglio quando – ammesso che la situazione sanitaria lo consenta – sarà ristabilita la libertà di spostamento nell’area Schengen e la libera circolazione delle persone.
A commentare le notizie di oggi è il senatore del Pd, Alessandro Alfieri, che guarda al 15 giugno anche per l’Italia. “Stiamo lavorando – ha detto – affinchè da quella data si possa riaprire con il nostro Paese”.