“Daspo urbano” per chi non rispetta le regole della Fase 2. Il dibattitto politico è rovente, al centro gli assembramenti che anche a Como si sono formati in un paio di piazze della cosiddetta movida. La proposta arriva dal capogruppo di Civitas in consiglio comunale, Bruno Magatti.
A Como – è noto – non sono ancora state prese decisioni il sindaco invita al buonsenso ma si è detto pronto a chiudere se necessario. Tra i pareri dei capigruppo in consiglio comunale spicca – appunto – quello di Magatti. Il Daspo urbano infatti, sul modello di quello sportivo, consente a sindaco e prefetto di multare e stabilire il divieto di accesso ad alcune aree della città.
“Giusto dare fiducia alle persone – dice il consigliere – ma la situazione va controllata in modo serio e rigoroso. Anche per non criminalizzare gli esercenti e i giovani seri e per bene. Per il tifo sportivo il Daspo ha funzionato”.
Secondo Alessandro Rapinese, capogruppo di Rapinese Sindaco, Landriscina dovrebbe intervenire immediatamente. “Ci sono delle norme precise che vanno fatte rispettare – spiega – Non si deve inventare niente. Faccio io un appello al sindaco semmai. Si è già pensato al bando per le manifestazioni di Natale – aggiunge – voglio proprio vedere come verranno effettuati i distanziamenti” conclude.
Enrico Cenetiempo, capogruppo di Forza Italia e imprenditore con un bar in centro storico chiarisce “Non possiamo rischiare di tornare indietro. Non so quanto siano utili le multe. Ma serve la presenza delle forze dell’ordine che invitino i ragazzi a spostarsi dalle piazze con maggiore affluenza”.
Sulla stessa linea, Matteo Ferretti e Fabio Aleotti, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia e del Movimento Cinque Stelle. “La voglia dei giovani di uscire di casa e riprendere una vita normale è comprensibilissima – spiegano – ma vanno tutelati la salute di tutti e il diritto del sistema economico di lavorare. Sì a controlli severi”.
“Con l’allentamento delle restrizioni anti-Covid è importante che non ci sia un ritorno di divieti o ordinanze restrittive a Como, senza che queste vengano prima motivate da conclamate violazioni delle regole in vigore” così il capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Cernezzi, Stefano Fanetti che sollecita una massiccia campagna di comunicazione, con cartellonistica e messaggi social da parte del Comune.