Da Brescia e Varese arriva la stretta sulla movida. A Como non sono state ancora prese decisioni, ma quella odierna è stata una giornata rovente di confronti e valutazioni su come muoversi.
Non solo sul Lario ma anche in altre città lombarde e nel resto d’Italia il weekend appena trascorso ha fatto registrare situazioni limite con moltissime persone in giro e momenti di affollamento.
“Stiamo facendo una ricognizione con altri sindaci sia del Comasco sia di altri capoluoghi di provincia – spiega l’assessore alla Sicurezza di Palazzo Cernezzi, Elena Negretti – vogliamo trovare una linea comune perché i problemi non vanno spostati da un territorio all’altro ma bisogna lavorare insieme e trovare delle soluzioni”.
In particolare si guarda ai più giovani che spesso si trovano in gruppo e non solo fuori da un locale.
Questa mattina il confronto è iniziato dalla polizia locale e dal lavoro svolto in questi giorni. “E’ evidente che serve responsabilità e collaborazione da parte dei cittadini perché le forze dell’ordine non possono essere ovunque” aggiunge l’assessore che ricorda a tutti, giovani compresi, che nessuno è immune dal virus e che proteggere se stessi e gli altri è fondamentale in questo delicato momento per questo non si esclude anche una campagna di sensibilizzazione.
Nelle prossime ore, probabilmente già domani, il Comune di Como dovrebbe arrivare a definire una strategia per cercare di evitare situazioni potenzialmente pericolose.
A Brescia intanto si è immediatamente intervenuti con limitazioni drastiche agli orari dei bar, a Varese è invece stato dato un ultimatum agli esercenti.