Aram Manoukian, presidente di Confindustria Como, è solito scegliere con attenzione e misura i termini da utilizzare.
Sentire quindi dalla sua voce le parole “situazione drammatica” dice molto sulla difficoltà dell’economia lariana – e non solo, piegata da due mesi di lockdown.
Il commento del presidente degli industriali arriva a margine dell’analisi congiunturale del primo trimestre, che consegna ai manuali statistici dati in calo ovunque. Ordini, produzione e fatturato sono diminuiti per sette aziende su dieci. Un’azienda su tre registra cali di livello occupazionale. La quasi totalità degli imprenditori intervistati ha confermato il calo della domanda interna; per il 72% del campione sono diminuite anche le esportazioni, vitali per l’economia lariana. Scendono di conseguenza anche i livelli produttivi e fatturato. Le aziende comasche stanno utilizzando gli impianti mediamente al 62%, con una sofferenza particolare delle aziende metalmeccaniche rispetto a quelle tessili. Presente difficile, futuro fosco: nei prossimi sei mesi un’impresa su due ridurrà la capacità produttiva.
“Gli indicatori del primo trimestre di quest’anno ci consegnano una situazione drammatica, con un vero e proprio crollo della domanda, sia interna che estera, dovuta chiaramente al lockdown causato dall’emergenza Coronavirus su base mondiale – commenta Manoukian -. Cruciale, oltre alla prosecuzione degli ammortizzatori sociali, e a un taglio lineare delle principali forme di tassazione, sarà il tema del credito. Solo con un impegno importante del sistema bancario, infatti, potrà essere dato ossigeno a tante imprese che consentirà loro di arrivare al momento tanto atteso della ripresa globale”.