La Lombardia lancia la ‘Banca del plasma iperimmune’. Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa di presentazione dello studio pilota sul plasma iperimmune, condotto dal Policlinico San Matteo di Pavia, che da oggi, definirà il protocollo per la donazione, e successivamente inizierà la raccolta del sangue e del plasma contattando attraverso le Ats le prime persone ad essere guarite dal coronavirus, a quel punto Avis inizierà la raccolta a partire dalle aree più colpite della Lombardia come Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Saranno circa 500 mila le persone che saranno testate.
L’idea è quella di estendere la sperimentazione su numero significativo di malati, in modo da provare il plasma come strumento di cura.
Durante la conferenza stampa gli esperti del policlinico di Pavia e di Mantova hanno presentato i risultati dello studio pilota ‘Plasma da donatori guariti come terapia per pazienti critici’, condotto su 46 pazienti ex Covid, dal 17 marzo all’8 maggio. Tre gli obiettivi dello studio: la diminuzione della mortalità a breve in terapia intensiva, il miglioramento dei parametri respiratori e il miglioramento dei parametri legati all’infiammazione, e proprio sul primo obiettivo sono stati raggiunti i risultati più significativi.
La sperimentazione ha dimostrato infatti che la mortalità dei pazienti curati con il plasma iperimmune è scesa dal 15 per cento al 6.
“I risultati dello ‘studio pilota’ condotto dal Policlinico San Matteo di Pavia, applicato anche dall’ospedale di Mantova accendono una grande speranza per contrastare il coronavirus”, ha detto il presidente Fontana, che nella mattinata di ieri ha avuto un colloquio con il ministro Speranza, che ha confermato la grande attenzione del Governo nei confronti dello studio che intende estendere su tutto il territorio nazionale.