Il pronto soccorso accoglie nuovamente anche i casi meno urgenti, le sale operatorie tornano attive, riparte la chirurgia ambulatoriale e riprendono progressivamente visite ed accertamenti diagnostici. L’ospedale Sant’Anna entra, con la necessaria cautela nella Fase 2. “L’epidemia non è terminata – avverte il direttore generale dell’Asst Lariana Fabio Banfi – Il piano di progressivo incremento delle attività ordinarie verrà via via aggiornato”.
L’azienda sta ancora gestendo 214 pazienti Covid, dei quali 16 in terapia intensiva e 21 a Mariano Comense per il periodo di isolamento. In totale, sono stati trattati 946 malati alle prese con l’infezione.
Il piano di lento ritorno alla normalità è partito dal pronto soccorso del Sant’Anna. Dal 21 marzo scorso, i codici minori, i casi meno gravi, venivano dirottati sul Sant’Antonio Abate di Cantù, mentre da lunedì scorso sono nuovamente accolti nel presidio di San Fermo.
Riprendono le attività chirurgiche con 32 sale operatorie e 91 posti letto dedicati a questi ricoveri. “Per gli interventi programmati – spiega l’azienda – i pazienti saranno sottoposti a tampone entro 48 ore dal ricovero. La priorità è per i casi oncologici ma gradualmente riprendono tutti gli interventi”.
Riattivati anche i reparti di geriatria e medicina, che erano stati trasferiti a Cantù. Alle degenze Covid al momento vengono ancora riservati circa 220 letti nel presidio di San Fermo. L’Asst conferma l’eventuale disponibilità di via Napoleona per pazienti post Covid. “Avremmo identificato due edifici già utilizzabili con 40 posti letto – dice Banfi – Il progetto sarà presentato ad Ats”.
Ripresa graduale anche delle attività ambulatoriali, mentre il piano di riorganizzazione riguarda anche il Sant’Antonio Abate di Cantù e l’Erba Renaldi di Menaggio, pronti a ripartire con le attività sospese o ridotte durante l’emergenza. Disponibilità infine anche a percorsi di consulenza e assistenza alle residenze per anziani con ospiti Covid.