“Sembra una presa in giro. Anzi: un’umiliazione, nei confronti degli oltre mille frontalieri intelvesi”.
E’ incredulo il sindaco di Centro Valle Intelvi, Mario Pozzi: hanno riaperto tre valichi minori in provincia di Varese e hanno lasciato chiusa la dogana della Valmara, costringendo gli abitanti della Valle Intelvi a passare il confine da Como o da Porlezza, allungando di due o tre ore al giorno il tempo trascorso in macchina.
“Davvero non riusciamo a capirne il senso – conclude Pozzi – parlo a nome di centinaia di frontalieri e dei sindaci. Bisogna riaprire la dogana della Valmara al più presto”.
Si mobilita anche la politica. “Una beffa per i comaschi e i frontalieri lariani, circa 25 mila, che troveranno ancora chiusi i valichi di Maslianico e Val Mara, con gravissimi conseguenti disagi per raggiungere il proprio posto di lavoro” dice il deputato leghista Nicola Molteni, che accusa il governo di essere “insensibile verso il legittimo diritto di mobilità dei comaschi e dei frontalieri lariani”.
Una frase che scatena la reazione del Pd. “Mentre siamo in stretto contatto con il Governo in una trattativa fondamentale per il territorio, la Lega sproloquia e tenta di raccattare qualche voto. Dov’erano quando abbiamo lanciato per primi l’allarme sui valichi chiusi?”, chiede il segretario provinciale del Partito Democratico, Federico Broggi. “La riapertura dei valichi tra provincia di Varese e la Svizzera è indubbiamente un passo positivo, ma dobbiamo sbloccare la situazione su tutto il resto del fronte. Continuiamo verso l’obiettivo finale: la riapertura di tutti i valichi il prima possibile”, aggiunge il senatore dem Alessandro Alfieri.