Si torna a parlare del cantiere delle paratie di Como ma solo per spiegare i motivi dello slittamento della firma del contratto tra Infrastrutture Lombarde e l’Ati, costituente l’impresa appaltatrice, che dovrà realizzare le operazioni sul lungolago. Di fatto si attende la Fase 2 anche per i tanto attesi lavori comaschi.
Oggi è stata diffusa una nota da Regione Lombardia, da parte dell’Assessorato Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni della Regione Lombardia guidato da Massimo Sertori.
“Si conferma che l’Impresa ha consegnato tutti i documenti previsti di legge, propedeutici alla stipula del contratto dei lavori e quindi si è sostanzialmente pronti per la firma dello stesso. Lo slittamento – si legge – è dovuto alla situazione emergenziale sanitaria in corso ed ai provvedimenti conseguenti, in particolare alla sospensione dei termini di tutti i procedimenti pendenti al 23 febbraio e fino al 15 maggio”.
“In altri termini – precisa la nota – sarebbe inopportuno e probabilmente illegittimo stipulare comunque un contratto la cui decorrenza dovrebbe essere immediatamente sospesa sino al 15 maggio, non potendo far partire le tempistiche di legge (cioè i 45 giorni) per la consegna dei lavori. Nel periodo dei 45 giorni seguenti la stipula, che comunque come detto non potrebbe partire prima del 15 maggio, l’Impresa appaltatrice svolgerebbe una serie di attività propedeutiche all’avvio del cantiere vero e proprio, legate alla precisa rilevazione dello stato di fatto dei luoghi e delle aree circostanti il sito di lavoro e tutte le attività necessarie per l’organizzazione del cantiere stesso e delle aree di deposito materiali”.
Di fatto quindi si attende la Fase 2 per procedere. “Una eventuale accelerazione sarà possibile in funzione delle modifiche delle attuali tempistiche di legge, che potranno essere contenute nell’atteso provvedimento di fine aprile del Governo che definirà la così detta Fase 2 dell’emergenza sanitaria con la attesa ripartenza dei cantieri delle opere pubbliche e delle attività edilizie in genere”, così si conclude la nota dell’assessorato regionale.