Il Canton Ticino continua nel suo programma di riapertura, con la prossima fase, dal 27 aprile al 3 maggio, autorizzata dal Consiglio federale della confederazione: da quella data in poi il mandamento di lingua italiana si allineerà alle disposizioni che detterà Berna.
Oggi le massime autorità cantonali, da Bellinzona, hanno presentato le nuove disposizioni della regione: la stretta si allenta ulteriormente dal 27 aprile non solo su cantieri e industrie, che potranno disporre del 60% del personale e non più del 50%, ma anche centri commerciali del fai da te e del giardinaggio, le strutture che offrono servizi alla persona come parrucchieri, centri estetici, solarium, ma sempre solo se in grado di garantire le disposizioni di sicurezza e tutela della salute.
Con l’aumento delle attività operative, sono aumentati i frontalieri, ma nel mandamento sono ancora molti i valichi di confine chiusi.
Da qui la richiesta del segretario provinciale del PD e sindaco di Solbiate, Federico Broggi, di riaprire il valico di Maslianico, e il ripristino della regolare apertura di quello di Bizzarrone, e la necessità di accelerare i controlli in dogana, che ad oggi costringono molti frontalieri ad uscire di casa con largo anticipo per non arrivare tardi sul luogo di lavoro.