La pioggia di inizio settimana allevia l’allarme siccità che coinvolge l’Italia e ha visto il livello del Po scendere come a Ferragosto, per effetto delle precipitazioni praticamente dimezzate in un 2020 che si classifica, fino ad ora, come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,52 gradi rispetto alla media.
E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al primo trimestre; una situazione che mette a rischio i raccolti e la stabilità dei prezzi di frutta e verdura –già segnalati in aumento in diversi esercizi- in un mercato alimentare segnato dall’emergenza coronavirus.
Dall’analisi si evidenziano anomalie importanti nei grandi invasi del nord: il lago di Como registra una percentuale di riempimento del 28,2%, il livello delle acque ad oggi è di 8,2 cm, quasi 15 cm al di sotto della media del periodo, con tendenza in risalita.
“L’andamento anomalo delle precipitazioni – commenta il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – conferma i cambiamenti climatici in atto (…) che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. L’anno scorso, nelle province di Como e Lecco è stato un disastro, con i ripetuti fenomeni alluvionali e, ancor prima, le piogge che hanno messo in ginocchio l’apicoltura. Nel comprensorio lariano –conclude Trezzi- abbiamo avuto continue inversioni termiche e grandinate fino a settembre inoltrato, con ripercussioni pesanti per diverse colture”.