Il presidente della Regione Attilio Fontana ha annunciato un accordo con le banche e i sindacati per l’anticipo della cassa integrazione. “I lombardi non possono aspettare – ha detto il governatore – Non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del governo per imprese e lavoratori. Regione Lombardia invece, grazie ad un accordo con il sistema bancario e i sindacati garantisce le risorse per l’anticipo della cassa integrazione”.
I lavoratori potranno rivolgersi alle banche che aderiscono all’accordo. “Entro una settimana – ha detto Fontana – fino a un milione di lombardi potranno chiedere in banca l’assegno. Soldi veri. Se lo Stato non c’è, garantiamo noi. In Lombardia parliamo con i fatti”.
LA REPLICA
In serata la replica dell’opposizione. La risposta alle affermazioni di Fontana non si è fatta attendere. «Al di là del fatto che senza il decreto Cura Italia i fondi per la Cassa in deroga non ci sarebbero – dice Angelo Orsenigo, commercialista e consigliere regionale del Pd – le modalità imposte dalla Regione ai professionisti e ai consulenti del lavoro per far accedere le aziende da loro assistite ai benefici stabiliti dal Cura Italia sono spropositate e ingiustificate. Un esempio? L’atto di nomina del responsabile dei dati della Cassa in deroga è un documento di 13 pagine non editabile online, che va stampato, compilato dal consulente, fatto recapitare al datore di lavoro perché lo sottoscriva con firma e timbro; una volta restituito, lo stesso documento dev’essere scansionato, trasformato in un file pdf non superiore ai 3 megabyte e caricato sul sito. Se è questo il modo in cui la Regione Lombardia pensa di poter aiutare le aziende in un momento di emergenza, siamo proprio messi bene».