Morti aumentati del 123% in Lombardia, con un picco del 366% a Bergamo, mentre il dato della provincia di Como si attesta sul 66%. Emerge dal rapporto sull’emergenza coronavirus curato dal consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, con il supporto di Massimo Cavallin per l’analisi statistica. L’indagine analizza in particolare la differenza tra il numero di decessi registrati nel periodo tra il 23 febbraio e il 21 marzo dello scorso anno e lo stesso periodo di quest’anno.
“Il dato della ufficiale sulla mortalità da Covid19 – si legge nel rapporto – presenta per la Lombardia dati anomali che non hanno eguali in nessuna altra parte del mondo”.
Fondamentale, secondo il rapporto, considerare il dato dei contagi reali, che sarebbe ampiamente superiore al numero accertato dei positivi al coronavirus. Al 21 marzo scorso, a fronte dei circa 30mila casi certi, i contagi stimati sarebbero quasi 420mila, dato che quindi abbasserebbe anche il tasso effettivo di mortalità. A Como, in base a quanto emerge dal rapporto i casi reali al 21 marzo sarebbero stati oltre 12mila.
“Il dato stimato sulla percentuale di popolazione positiva – si legge ancora nel rapporto – ci consegna un’immagine più comprensibile della situazione della nostra regione. Riteniamo che siano questi i dati da prendere in considerazione per cambiare radicalmente la politica sanitaria territoriale. Questa emergenza si vince con la medicina di territorio, che nella nostra regione è stata ulteriormente indebolita nella implementazione dalla riforma sanitaria del 2015”.
“Solo negli ultimi giorni si è iniziato a potenziare l’azione sul territorio con le Usca, le unità speciali di continuità assistenziale – riflette Samuele Astuti – Questa azione è stata intrapresa troppo tardi. Adesso bisogna rapidamente potenziare la medicina di territorio tornando a dare centralità ai medici di medicina generale, alla politica dei tamponi e alle campagne di test sierologici oltre evidentemente a potenziare le Usca stesse”.