“Il mercato coperto di Como ha svolto in queste settimane di emergenza un ruolo fondamentale, alleggerendo gli assembramenti nei supermercati e fornendo servizi di prossimità importanti come la consegna di beni di prima necessità a domicilio, sempre nel rispetto delle regole. Dobbiamo trovare il modo di riaprirlo”: è quanto dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, a seguito dell’ordinanza di Regione Lombardia che ha disposto la chiusura dei mercati coperti e scoperti. Tra questi, anche la struttura di via Mentana a Como. “Un duro colpo per tutti gli esercenti del territorio – continua Orsenigo – che hanno fatto rifornimento di merce proprio in vista del periodo pasquale. Merce che ora rischia di rimanere invenduta”.
Anche Stefano Fanetti e Vittorio Nessi, rispettivamente capigruppo del Partito Democratico e di Svolta Civica in Comune a Como, intervengono sulla questione. “Sin dall’inizio della pandemia, – dicono – gli operatori hanno fornito un servizio di supporto fondamentale alla comunità, fuori e dentro i limiti del centro storico. Hanno agito in osservanza delle stesse regole imposte alla grande distribuzione con cui ora si crea una discrepanza di trattamento non indifferente. Auspichiamo di trovare una soluzione oltre le differenze politiche – concludono i consiglieri – per far in modo che il mercato possa ripartire e tornare a servire la città il prima possibile”.
“La situazione sinora riscontrata – si legge in un comunicato di Azione Como – garantiva il contingentamento e controllo degli ingressi con uso dei dispositivi di sicurezza. Con questa insensata decisione, si determinano soltanto un sicuro danno economico per gli operatori, per la filiera di rifornimento, e un’ulteriore difficoltà per i residenti, che affolleranno i supermercati. Chiediamo dunque con forza la revoca del provvedimento, – si legge ancora nel comunicato – o in alternativa, interventi per l’acquisto da parte delle istituzioni comunali dei generi alimentari deperibili invenduti al fine di una redistribuzione a strutture ospedaliere, assistenziali, carcerarie e ai cittadini in stato di necessità”.