Contagi in crescita oltreconfine e intanto, il calo dei frontalieri in transito, porta a chiudere altri tre valichi, tra questi quello di Bizzarone e quello di Oria Valsolda, con inevitabili disagi per chi deve comunque andare a lavorare in Svizzera.
I numeri: altri
11 decessi e altri 226 contagi in un giorno, il totale sale così a 48 vittime e
1.165 casi positivi. Sono gli ultimi dati aggiornati che arrivano dal Canton
Ticino in merito all’emergenza coronavirus forniti dallo Stato Maggiore
Cantonale di Condotta.
Un aumento importante in sole 24 ore anche se – come spiegano i media ticinesi –
le cifre odierne probabilmente sono il frutto di un accumulo dei risultati
degli esami arrivati dopo il fine settimana.
Complessivamente in tutta la Svizzera, secondo l’Ufficio Federale della Sanità Pubblica,
i casi sono 8.060, 66 le persone che non ce l’hanno fatta.
Tornando al Ticino, nel fine settimana le autorità hanno annunciato misure
ancora più stringenti con un ulteriore stop alle attività produttive private
non indispensabili. Provvedimento che ha innescato un duro botta e risposta tra
Berna, che ha parlato di disposizioni contrarie alla legge federale, e il
cantone di lingua italiana, che non arretra sulla decisione presa.
Intanto visto il calo del traffico dei frontalieri (rispetto al mese scorso si parla di una riduzione del 70%) dalla serata di oggi altri tre valichi saranno temporaneamente chiusi. Si tratta di Bizzarone (Brusata) e Oria Valsolda (Gandria) utilizzati comunque da molti frontalieri lariani e poi, nel Varesotto, quello di Zenna (Dirinella). Stop totale per Bizzarone Zenna, solo notturno per Oria Valsolda.
Restano aperti cinque grandi valichi. Per il personale del settore sanitario, viene precisato, sono riservate corsie speciali a Chiasso Brogeda (autostrada), lo stesso vale per il trasporto di merci importanti (come ad esempio materiali del settore sanitario, generi alimentari e merci deperibili).