C’era anche il vescovo di Como, il cardinale Oscar Cantoni, ai funerali di papa Francesco. E subito dopo le esequie si è rimesso in viaggio verso Como, in attesa di ripartire per Roma e prepararsi al Conclave. Questa mattina alle 10, in Cattedrale, il cardinale Cantoni ha celebrato la Santa Messa in suffragio di papa Francesco, in diretta su Etv.
Segue, alle 17, il rito di consacrazione delle Vergini, di Martina Peduzzi, della comunità pastorale di “Santa Madre Teresa di Calcutta” di centro Valle Intelvi. Al termine Cantoni ripartirà per la Capitale.

Messa in suffragio di papa Francesco, l’omelia (e il ricordo) del cardinale Cantoni
“Vorrei confidarvi alcune riflessioni, ben più ponderate e serene di tante dichiarazioni che qualcuno avrebbe preteso nei giorni scorsi dai cardinali”. Comincia così l’omelia del vescovo di Como, che in Duomo ha sottolineato alcuni dei più grandi insegnamenti lasciati all’umanità intera da papa Bergoglio. Presenti alla messa in suffragio del pontefice deceduto nel lunedì dell’Angelo, 21 aprile 2025, anche le autorità cittadine e non solo. Tra loro anche il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, il presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca, insieme a molti altri sindaci comaschi. C’erano anche i prefetti e i questori di Como e di Sondrio e il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.

“La morte di papa Francesco ha scosso il mondo. Ci sentiamo tutti un po’ orfani, privi di una guida sicura, come pecore senza pastore, essendo stato papa Francesco una persona illuminata e profetica, che nel nome di Dio ha scosso le coscienze di tanta gente, di ogni condizione sociale e di ogni fede, anche se spesso il suo grido accorato, soprattutto l’appello per la pace e per la fratellanza tra i popoli, non è stato preso in considerazione”, ha ricordato il cardinale Cantoni.
“Il mondo è oggi in affanno e sente il bisogno di un padre che guidi le persone con tenerezza e insieme con autorevolezza. Papa Francesco in questi anni è stato il leader indiscusso più incisivo al mondo e il più autorevole, anche se si è sempre presentato con modestia. Ha guidato instancabilmente la Chiesa con coraggio e forza in anni segnati da molteplici crisi in tutto il mondo”, prosegue il cardinale comasco. Ha guidato la Chiesa cattolica fino all’ultimo, nonostante la fatica e la malattia. Lo ha fatto anche il giorno di Pasqua, congedandosi al mondo.
La preghiera di Cantoni, nella sua omelia in Duomo, è rivolta proprio al pontefice argentino. “Oggi vogliamo ringraziare il Signore per papa Francesco, che ci ha spronato alla costruzione del bene comune e ha saputo sostenerci dentro quel clima di incertezza e di paura in cui siamo coinvolti, così da orientare le persone e i popoli verso scelte ponderate e mature, per scongiurare la guerra e promuovere sentieri di pace e di giustizia, a difesa di tutti, soprattutto dei più poveri ed emarginati“, ha sottolineato.

L’addio a papa Francesco
“Per quanto, in questi ultimi mesi, la debolezza del Papa fosse evidente, nessuno avrebbe potuto prevedere la sua improvvisa morte dopo la sua piena immersione tra la gente in piazza San Pietro, la mattina di Pasqua, dopo la breve benedizione “Urbi et Orbi”. Papa Francesco si è congedato dal suo popolo, dalla folla che amava incontrare e benedire, avendo fatto del contatto umano diretto la cifra del suo pontificato, senza tuttavia nascondere la propria fragilità. Ebbene, il Signore gli ha concesso di concludere così il suo ministero petrino, dopo aver donato tutto sé stesso e amandoci fino alla fine“, ha ricordato ancora il vescovo di Como nell’omelia.
“Gli è stato così permesso di trasformare la propria fragilità in una occasione di pieno annuncio evangelico circa il valore salvifico della sofferenza. Papa Francesco è definito il papa della misericordia. Essa non è certo una idea astratta, ma descrizione autentica del volto concreto del vangelo, dono divino che egli ha manifestato come massima rivelazione dell’amore del Dio trinitario. È la misericordia che apre a speranza di vita nuova tutti gli uomini, dal momento che mediante di essa Dio restituisce dignità filiale, consolazione, perdono, quindi possibilità di rinascita”, sottolinea Cantoni.
L’amore per papa Francesco
“Umile e compassionevole – papa Francesco – ha presentato il cuore di Dio agli uomini attraverso la persona pienamente umana e divina di Gesù e ha condotto gli uomini a sperimentare più facilmente la vicinanza di Dio dentro il vuoto spirituale che caratterizza la nostra epoca”. Così, sottolinea ancora il vescovo di Como, papa Bergoglio ha conquistato la fiducia e l’affetto di tutti, dal primo momento in cui si è fatto conoscere al mondo.
“L’attenzione di Francesco agli ultimi, ai poveri, ai migranti ha fatto in modo che noi potessimo riconoscere in essi il sacramento di Gesù dentro il nostro mondo, governato dalla cultura della indifferenza“, ha detto Cantoni nella sua omelia. “Il suo grido profetico a vantaggio della pace e della fraternità rimarranno impressi nel cuore del popolo cristiano e di tutti gli uomini di buona volontà. A buon diritto noi possiamo affermare che la certezza della misericordia di Dio è per noi fonte della speranza che non delude”, ha concluso il cardinale.