Ieri era l’A9, con lunghe colonne d’auto in dogana, oggi invece è la Statale Regina: non c’è pace per le strade di Como e per chi, tra ponte e giornate di sole, vuole concedersi qualche momento di relax lontano da casa.
Assalto alla Regina: anche oggi lunghe code segnalate nel famoso tratto di strada vista lago. Tra tornanti e strettoie, la statale è di per sé poco agevole, ma con la bella stagione al via e i molti turisti che già affollano il Lario il rischio paralisi è sempre dietro l’angolo. Auto in coda già questa mattina a Moltrasio, in direzione Menaggio. Complice la splendida giornata di sole baciata dal clima primaverile, sono molti i viaggiatori che hanno deciso di mettersi in auto per l’immancabile gita sul lago. E così la Statale Regina, e i paesi che si affacciano sulla trafficata strada panoramica, cominciano a soffocare.
Festività baciate dal sole, assalto alla Regina
Era successo a fine marzo quando, in concomitanza con il primissimo assaggio di primavera, si registravano 10 chilometri di coda in direzione Como. Ed è successo anche a Pasqua, quando – tra sabato, domenica e il lunedì dell’Angelo – il lago è stato letteralmente preso d’assalto.
Lo dicono i numeri: in tre giorni, 38mila veicoli hanno transitato lungo la Statale Regina. Per l’esattezza, 12.478 mezzi rilevati sabato 19 aprile, 10.603 la domenica di Pasqua e 14.754 il lunedì di Pasquetta, con i rientri per la fine del ponte. Anche domani, infatti, non si escludono nuovi ingorghi per la classica domenica di rientri.
Statale Regina e ordinanza anticaos
Sulla Statale Regina, intanto, proseguono i controlli per bus turistici e mezzi pesanti. Da metà marzo (e fino a metà novembre) è in vigore l’ordinanza anticaos che limita la circolazione di tir e pullman, sia per quelli che si dirigono verso Como sia per chi procede in direzione opposta.
Insomma, con l’arrivo della bella stagione si cercano di mettere in campo strategie di contenimento per reggere l’impatto ed evitare una viabilità al collasso. Eppure sulla Regina, tra l’esasperazione dei residenti e lo stress dei viaggiatori fermi in colonna, la storia si ripete, primavera dopo primavera.