(ANSA) – CATANIA, 23 APR – Sequestrato, bloccato, colpito con calci e pugni e rapinato di 800 euro in contanti e di un i-Phone 7 da una banda di ‘vendicatori’, convinti, ma in modo completamente errato, che lui fosse l’autore della rapina da mille euro subita poco prima da un pensionato a Belpasso, nel Catanese. E’ la ricostruzione dei carabinieri che hanno arrestato i quattro presunti autori della vendetta, compiuta anche all’insaputa del pensionato. Sono Alessio Stimoli, 25 anni, Giuseppe Musumeci, di 54, e Santo Pulvirenti, di 25, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Pietro Currò. Per il quarto indagato, Gabriele Salvatore Stimoli, 27 anni, il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico. La vicenda al centro dell’inchiesta della Procura di Catania accade il 27 marzo scorso a Belpasso, quando un pensionato è avvicinato da una giovane che lo distrae chiedendogli un’informazione per permettere a un complice di rubargli mille euro dal borsello. La vittima racconta l’accaduto a suo figlio e dell’episodio viene a sapere anche un loro conoscente, tale ‘Pippo di San Pietro Clarenza’, che avrebbe reagito affermando che "queste cose a Belpasso non devono succedere". All’insaputa della vittima e dei suoi figli l’uomo, assieme a tre complici, avrebbe ideato di recuperare i soldi rubati e dare una lezione al bandito. La loro attenzione era ricaduta su un uomo che casualmente era a Belpasso per incontrare una donna, sposata, che aveva conosciuto su Tik Tok, che per non fare vedere di conoscersi camminavano distanziati: lei davanti, lui dietro. Un atteggiamento ‘sospetto’ per i quattro che si sono convinti che fossero loro i rapinatori del pensionato e sono passati all’azione. Hanno fermato l’uomo lo hanno prelevato costringendolo a salire su un furgone, bloccandogli braccia e gambe, lo hanno colpito ripetutamente con schiaffi e pugni su tutto il corpo e, alla fine del viaggio, lo hanno scaraventato a terra fuori dal veicolo e, minacciandolo di morte, si sono impossessati del suo cellulare e di 800 euro. Soldi che sono stati consegnati a uno dei figli del pensionato affermando: "non ti interessa come li ho recuperati, l’importante e che li hai riavuti". Alla identificazione dei quattro i carabinieri sono giunti grazie alla collaborazione della vittima, della donna, dei figli del pensionato e di altri testimoni, oltre alla visione di immagini riprese da sistemi di videosorveglianza. (ANSA).