(ANSA) – MILANO, 21 APR – Saranno le telecamere di videosorveglianza a fornire maggiori dettagli sulla morte di Angelito Acob Manansala, il 61enne filippino ucciso ieri nella villa milanese dove lavorava, da Dawda Bandeh, gambiano di 28 anni. La dinamica del delitto è infatti ancora poco chiara. Il proprietario di casa, di rientro dalle vacanze, aprendo la porta ha notato il cadavere del suo collaboratore domestico a terra e ha avvertito chiaramente la presenza di un intruso, chiamando immediatamente il 112. Da quanto già emerso il 61enne sarebbe morto strangolato, ma cosa sia successo poco prima è ancora da chiarire, sia come il 28enne sia entrato in casa e quando e perché, invece di fuggire, si sia scagliato su Manansala. Le immagini saranno vagliate dalla Polizia di Stato, le cui indagini sono coordinate dalla Procura di Milano. (ANSA).