“Fosse l’ultima cosa che faccio da sindaco, li spazzerò fuori. Il giudice prima o poi dovrà rispondere e di tempo ne è passato a sufficienza, e dopo avremo diversi step, ma del Carducci lì dentro non rimarranno neanche le briciole e per come si sono comportati, valuterò bene se revocare l’Abbondino d’Oro”. Duro attacco del sindaco di Como Alessandro Rapinese contro l’Associazione Carducci. La battaglia tra amministrazione e Associazione è finita al centro dell’ultima seduta di consiglio comunale dopo la sentenza della Corte d’Appello dello scorso 4 aprile, con cui è stato stabilito che l’associazione non deve pagare le bollette arretrate per gli spazi utilizzati nella storica sede di via Cavallotti.
Le reazioni
Maria Cristina Forgione, presidente dell’Associazione Carducci, interpellata, ha preferito non commentare le parole usate dal sindaco Alessandro Rapinese in consiglio comunale. “Un bel tacere non fu mai scritto”, ha detto.
Immediata, invece, la reazione di Fratelli d’Italia. “Ancora una volta il sindaco Rapinese ha superato ogni limite. – hanno commentato i consiglieri comunali Lorenzo Cantaluppi e Antonio Tufano – Un comportamento inaccettabile da parte di chi dovrebbe rappresentare tutti i comaschi, non usarli come bersaglio delle proprie frustrazioni. Se c’è un contenzioso, si chiarirà nelle sedi opportune. Ma non è con le minacce e le aggressioni verbali che si governa una città. E soprattutto non è accettabile che queste battaglie personali vengano condotte con le spese legali pagate dai cittadini, a carico del Comune. Il sindaco non può pensare di coprire i fallimenti della sua amministrazione alzando ogni giorno i toni. – hanno concluso i consiglieri – Continueremo a difendere la dignità delle istituzioni e dei comaschi da un sindaco che crede di poter zittire il dissenso con la violenza verbale”.