Erba in lutto per la morte dell’ex sindaco Marcella Tili, 77 anni.
Si è spenta nella notte. Originaria di Cannara in provincia di Perugia e nel Comasco dagli anni sessanta.
Volto noto della politica comasca, esponente di Forza Italia, primo cittadino per due mandati consecutivi nel 2007 e nel 2012 e punto di riferimento dell’omonima farmacia del centro, aperta nel 1964.
“A nome mio e dell’intera amministrazione esprimo vicinanza alla famiglia della dottoressa Tili” ha detto l’attuale sindaco Mauro Caprani che annuncia una delibera per proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali che si terranno mercoledì 16 aprile nella chiesa prepositurale di Erba alle 15 preceduti dalla recita del rosario.
Ai numerosi messaggi di cordoglio di amici, conoscenti e cittadini, anche sui social, si uniscono quelli della politica. Con le parole dell’assessore lombardo Alessandro Fermi. “Erba dà l’addio a Marcella Tili. Da rappresentante regionale sono vicino alla comunità erbese. Grazie Marcella per tutto quello che hai fatto per la tua città”.
La vicinanza della politica
Forza Italia Como ricorda la storica militante del partito. “È una notizia che mi rattrista molto – dice il consigliere regionale e segretario provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi – conoscevo Marcella sin dai primissimi anni della nascita di Forza Italia e ricordo bene la passione generosa e competente con la quale aveva abbracciato il suo ruolo di sindaco. È sempre stata interprete fedele e gioiosa della novità di Silvio Berlusconi, con il quale condivideva l’ottimismo contagioso e la capacità di sorridere sempre, che sono i primi doveri per i nostri esponenti. La ricorderemo con grande stima, e siamo vicini al dolore della famiglia”.
Anche il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia ha espresso le condoglianze. “Stimata professionista e figura di riferimento del centrodestra erbese e comasco. Con la sua passione, competenza e dedizione ha rappresentato un esempio autentico di impegno civile e politico a servizio della comunità. La sua militanza e il suo contributo alla vita pubblica hanno lasciato un segno indelebile”. “E’ una giornata triste per la città di Erba. Sindaco per dieci anni e figura di riferimento del centrodestra erbese” scrive la Lega stringendosi alla famiglia.
Parole di affetto arrivano dal consigliere regionale del PD, Angelo Orsenigo: “Negli anni ho avuto modo di apprezzare l’amore che aveva per la sua città, la sua capacità di unire il dialogo alla fermezza delle proprie posizioni e la determinazione con cui lavorava per la comunità erbese. Pur avendo posizioni politiche diverse, abbiamo avuto più volte modo di collaborare proficuamente per il bene comune. Se ne va sicuramente una persona che ha lasciato un segno importante, politico e umano, nella propria comunità. Una persona che gli erbesi non potranno dimenticare”.
Non soltanto il cordoglio della politica
Non solo la politica. L’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano ricorda l’ex sindaco con affetto.
«Alla memoria di monsignor Pirovano era legata da una profonda devozione e per questo accolse con favore e sostenne le manifestazioni che gli Amici indissero nel 2015 a 100 anni dalla sua nascita e a 60 dalla sua consacrazione episcopale». Si legge in un lungo messaggio pubblicato sul sito. In quel contesto inviò una lettera ufficiale a papa Francesco, presentandogli Erba come la città che ha dato i natali a padre Aristide, «un uomo di straordinaria umanità e capace di rendere possibile l’impossibile. Il suo esempio e la tenace risolutezza con la quale ha affrontato le difficoltà per portare conforto e aiuto concreto a chi viveva nell’indigenza e nella disperazione è stato il seme che ha generato il profondo senso di solidarietà che contraddistingue la popolazione erbese». E poi partecipò al pellegrinaggio in Vaticano in onore di monsignor Pirovano, prendendo la parola al termine della celebrazione nella Basilica di San Pietro. Non nascondendo la sua emozione, invitò a ricordare l’opera di padre Aristide. Sempre nel 2015 promosse il conferimento della cittadinanza onoraria a monsignor Aristide Pirovano.



