(ANSA) – GALLIO (VICENZA), 12 APR – Il solo punto fermo del centrodestra veneto è che il candidato presidente della Regione deve essere un politico. Su questo i due segretari regionali di Fratelli d’Italia e Lega, Luca De Carlo e Alberto Stefani, sono concordi e con loro anche Piergiorgio Cortellazzo (Forza Italia) e Antonio De Poli (Udc), intervenuti alla scuola di formazione politica promossa da De Poli e in corso a Gallio (Vicenza). Nulla però hanno aggiunto su chi dovrà essere il candidato presidente del dopo Zaia, che non potrà ritornare a Palazzo Balbi per il limite al terzo mandato (per il governatore leghista, in realtà, sarebbe il quarto non consecutivo). Per Stefani, la partita della Lega in Veneto con un proprio candidato non è chiusa, "anche perché Zaia ha scritto una storia importante di questa terra e quindi è giusto e doveroso che la Lega abbia difeso il proprio presidente". Su questo De Carlo non è d’accordo, sottolineando che "nelle Marche noi vinceremo, in Campania ce la giocheremo alla grande e non darei come ultima spiaggia il Veneto, dove il centrodestra vince di sicuro. E guardando alle elezioni europee, FdI ha ottenuto il 37%…". De Carlo ha sostanzialmente cassato l’idea che il candidato ‘debba’ essere del Carroccio, sfruttando "rendite di posizione di 5 e 10 anni fa". Anche il senatore meloniano ha però rimarcato come sia importante "che la coalizione rimanga unita" e ognuno "sia leale, come lo siamo stati noi". (ANSA).