Nuovo ricorso delle famiglie al Tar contro la chiusura del nido Magnolia. È il secondo ricorso sull’asilo di via Passeri e il quarto contro l’amministrazione Rapinese da parte dei genitori. Lo annuncia il Comitato Como a Misura di Famiglia. Una decisione maturata dopo l’ultima delibera sulla programmazione dei servizi per la prima infanzia approvata dal consiglio comunale, che prevede la chiusura del nido Magnolia da prossimo anno formativo 2025/2026. Il documento prevede il trasferimento del personale educativo e dei bambini all’asilo nido Fantasia per l’ampliamento della scuola dell’infanzia Raschi. “Qualora i bambini del Magnolia – si legge – rifiutassero il trasferimento, avranno diritto di prelazione in qualsiasi nido comunale o privato convenzionato”.
Lo ricordiamo, con una sentenza pubblicata lo scorso 13 dicembre, il Tar aveva accolto il primo ricorso dei genitori contro la chiusura del plesso di via Passeri voluta dalla giunta di Palazzo Cernezzi.
“Già nel luglio 2024, a seguito del precedente ricorso sull’asilo Magnolia, – spiega il Comitato Como a Misura di Famiglia – il Consiglio di Stato si era espresso a favore dei genitori, con un’ordinanza che ha evidenziato l’inadeguatezza dell’istruttoria e i gravi effetti psicologici della chiusura sulla continuità educativa dei più piccoli. Nonostante ciò, l’amministrazione ha scelto di riproporre lo stesso disegno, ignorando sia le indicazioni istituzionali che le richieste delle famiglie. Per questo motivo, – proseguono i genitori – dopo i ricorsi intrapresi dalle famiglie dell’asilo Carluccio e della scuola primaria di via Perti, anche le nuove famiglie del nido Magnolia si vedono costrette a ricorrere alla giustizia per difendere il diritto all’educazione dei propri figli”.
Il Comitato invita tutta la cittadinanza a sostenere questa battaglia attraverso una campagna di raccolta fondi, “non solo per la difesa del nido Magnolia, – dicono – ma per affermare un’idea di città in cui i servizi per l’infanzia siano realmente a misura di famiglia. Il diritto all’educazione dei bambini non si tocca”.