“Bisogna evitare che le città diventino “espulsive” per le giovani famiglie”. A dirlo è il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni. Mentre il costo della vita aumenta, gli stipendi restano pressoché immobili e così studenti e lavoratori in città spesso faticano a trovare la propria indipendenza. Il turismo impazza, il prezzo degli immobili è alle stelle e il centro città diventa sempre meno accessibile per i cittadini. Un tema non solo comasco, quindi. “Un quadrilocale a Lecco in periferia costa 600 euro al mese d’affitto, ma si arriva fino ai 2.400 euro. Si capisce, quindi, perché la città rischia di diventare espulsiva”, ha fatto sapere il sindaco.
La causa, ricorda ancora il primo cittadino lecchese, sarebbe da individuare in una duplice combinazione. Da un lato, gli appartamenti sfitti convertiti in b&b. Dall’altro, gli studentati. Lecco ospita una sede del Politecnico, che conta circa 2000 studenti, di cui 1800 fuorisede. “Un posto letto in città viene a costare 700 euro al mese”, ha sottolineato ancora Gattinoni. Occorre, quindi, intervenire. “Servono strutture, come studentati o alberghi, che incorporino questa loro funzione e quindi decomprimano la pressione al rialzo sugli affitti. Serve, inoltre, una norma nazionale per scoraggiare che il patrimonio resti immobile. Il mercato deve essere rimesso in movimento a mio avviso anche attraverso una leva fiscale penalizzante per chi tiene immobili esistenti sfitti (sia appartamenti sia negozi, e sono molti in città)”. Una proposta che il sindaco di Lecco ha già condiviso con altri colleghi e che nei prossimi giorni sarà discussa a Torino.