(ANSA) – MANIAGO, 27 MAR – I colleghi di Daniel Tafa, l’operaio di 22 anni morto dopo essere stato trafitto da una scheggia, si sono dati appuntamento questa mattina, alle 7, davanti ai cancelli della Stm di Maniago (Pordenone) – l’azienda dove è avvenuto l’incidente – per testimoniare vicinanza alla famiglia e per sollecitare misure di sicurezza più stringenti per scongiurare altre future tragedie. Anche il padre della vittima, Elvin, lavora nello stesso stabilimento. Ai cancelli della fabbrica è stato affisso un cartello con il volto di Daniel. Tra i colleghi, all’indomani della notizia degli indagati per omicidio colposo, serpeggia anche malumore per una circostanza in particolare: "Abbiamo scoperto che la certificatrice della macchina in cui è morto Daniel, compirà oggi 83 anni – hanno reso noto – nessuno di noi pensa che l’età debba essere una preclusione a svolgere mansioni che richiedono notevoli competenze, ma pensiamo che, allo stesso modo, il rinnovarsi delle tecnologie dovrebbe anche portare a un ricambio generazionale, capace magari di aumentare le misure di sicurezza. Lo ripetiamo: nessuna considerazione personale sulla professionista, solo la constatazione che la nostra sicurezza era stata affidata a un’ottuagenaria". (ANSA).