(ANSA) – GENOVA, 26 MAR – "Mi sento tuttora responsabile ma non colpevole. Responsabile su quello che era la gestione del ponte e in quanto custodi del bene questa responsabilità me la sento". Così Giovanni Castellucci all’inizio della sua deposizione nel corso del processo per il crollo del ponte Morandi. "Questa tragedia mi ha colpito nel profondo, sono stato consapevole della sua dimensione per le vite spezzate, per l’assurdità della morte, spazzate su un viadotto in una mattina di agosto" ancora le parole di Castellucci. "Penso che questa tragedia abbia afflitto non solo Genova ma tutta ‘Italia e chi ha il senso della comunità". "Io ero ad della società che ha gestito il ponte e questo peso lo sento ancora adesso. Sono stato tra i primi ad arrivare, ho cercato di aiutare nei comitati di crisi mi sono messo a disposizione del presidente della Regione ma con ammirazione verso chi gestiva la crisi, verso chi salvava vite, chi stata scavando. E ho sentito la frustrazione di non potere essere utile se non accelerando quello che potevo fare, come la strada del Papa (strada a mare, ndr) e ho fatto nei mesi successivi tutto quello che era utile per alleviare pene di chi soffriva e tutto ciò non è bastato". (ANSA).