Olindo Romano e Rosa Bazzi sono i responsabili della strage di Erba dell’11 dicembre 2006. Oltre 18 anni dopo l’orrore di via Diaz, la Corte di Cassazione ha scritto l’ultimo atto di un iter giudiziario che sembrava già chiuso nel 2011 e che le difese dei coniugi già allora condannati in via definitiva all’ergastolo hanno provato in ogni modo a riaprire. La quinta sezione della Suprema Corte oggi ha respinto l’ennesimo ricorso dei legali di Olindo e Rosa. I giudici romani hanno messo la parola fine e chiuso una volta per tutte il sipario.
La giustizia ha fatto il suo corso, anche oltre i tempi supplementari. Non esiste un’altra verità per spiegare la morte di Raffaella Castagna, del figlio di due anni Youssef Marzouk, della mamma Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini e il ferimento di Mario Frigerio, ridotto in fin di vita in una fredda sera di oltre 18 anni fa. Ad impugnare i coltelli e poi ad accendere il fuoco sono stati Olindo Romano e Rosa Bazzi.
L’ultimo atto oggi. La Corte di Cassazione era chiamata a decidere sul ricorso presentato dalle difese di Olindo Romano e Rosa Bazzi contro la sentenza della Corte d’Appello di Brescia, che nel luglio dello scorso anno ha giudicato inammissibile l’istanza di revisione del processo presentata dagli stessi legali.
L’udienza di oggi della quinta sezione della Cassazione si è aperta poco prima delle 10.30 e si è conclusa attorno alle 13. Il sostituto procuratore generale di Cassazione Giulio Monferini ha chiesto alla corte di dichiarare inammissibile il ricorso presentato dai difensori di Olindo e Rosa Bazzi. “Le cosiddette prove nuove sono mere congetture, astratte – ha detto – Quelle che secondo la difesa sarebbero le prove nuove non possono in alcun modo smontare i pilastri delle motivazioni che hanno portato alla condanna di Rosa e Olindo”.
Una tesi sostenuta dai legali delle parti civili, l’avvocato Massimo Campa per Pietro e Giuseppe Castagna, fratelli di Raffaella, zii di Youssef e figli di Paola Galli e l’avvocato Adamo De Rinaldis per Elena e Andrea Frigerio, figli di Valeria Cherubini e Mario Frigerio. Non era in aula e non si è fatto rappresentare dai suoi legali invece Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna, che da tempo ha spostato la tesi innocentista.
In Cassazione sono poi intervenuti tre dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, Nico d’Ascola, Patrizia Morello e Fabio Schembri, che hanno ribadito le motivazioni messe nere su bianco in oltre cento pagine nel ricorso con il quale hanno chiesto di annullare la sentenza della Corte d’Appello di Brescia.
Dopo la camera di consiglio, la decisione dei giudici della Cassazione è stata letta alle 18.30. Ultimo atto. “E’ finita”, come commentano a caldo senza nascondere l’emozione i legali delle parti civili.