Stadio Sinigaglia, lo scontro è servito. Il PD attacca il sindaco di Como definendolo “incoerente” e rispolverando il verbale di un consiglio comunale del 2016. Rapinese non si sposta di un millimetro e va al contrattacco.
Il dibattito sull’impianto cittadino, dopo la presentazione alla del progetto del Como 1907, non sembra destinato a smorzarsi. I dem comaschi hanno recuperato la seduta consiliare del 3 marzo del 2016 in cui era stata discussa e votata la variante al Piano di Governo del Territorio che inseriva la possibilità di intervenire sul Sinigaglia con forme di partenariato pubblico/privato anche con l’insediamento di attività turistico ricettive e commerciali. Di fatto l’attuale proposta avanzata dalla società di calcio. L’allora consigliere comunale di minoranza, oggi sindaco, in un ragionamento più ampio sul futuro dell’impianto, diceva: “Penso che Como non abbia bisogno di altri spazi commerciali, tanto meno in quella zona delicatissima” e ancora “Neanche voglio considerare l’ipotesi che sia considerato di ristrutturarlo lì”. A quell’epoca, vale la pena ricordarlo, si parlava di oltre 20mila posti. “Credo che solo un mentecatto possa considerare di fare 20mila posti lì” ribadiva Rapinese sottolineando la difficile viabilità. In conclusione aveva “consigliato” per quell’area “un po’ di decoro” sottolineando che si volesse soltanto fare “i fenomeni”.
“A fronte di tutto ciò sembra incredibile che accusi altri di non essere sinceri” dicono Stefano Legnani e Daniele Valsecchi, rispettivamente consigliere comunale e segretario cittadino del PD. “A questi ribaltamenti – concludono – abbiamo assistito più volte in questi anni di amministrazione”.
La replica del sindaco
Il primo cittadino replica alle contestazioni partendo dalle dichiarazioni postate sui social qualche giorno fa: “Questa è bella, il Pd mi attacca perché sto attuando il programma elettorale con il quale ho vinto le elezioni. Il tutto per nascondere il fatto che loro hanno fatto promesse che poi non avrebbero potuto mantenere perché al loro interno erano spaccati. L’ex assessore della Giunta Lucini, Marcello Iantorno ne è la prova”. Il riferimento è alle dichiarazioni di tre anni fa dell’ex assessore che aveva sottolineato di non condividere il progetto di ristrutturazione e rilancio sollecitando la necessità di realizzare un simile piano fuori dal centro della città.
“Rispetto al 2016 Como è cambiata moltissimo. A Legnani e Valsecchi consiglio di concentrarsi più sui problemi di coerenza del loro partito piuttosto che andare a scavare tra i miei temi delle medie o le mie letterine mandate a Babbo Natale. Ciò che ho promesso circa lo stadio sto facendo e questa – conclude – è l’unica cosa che conta”.