(ANSA) – ROMA, 25 MAR – "La scuola sta soffrendo per un calo demografico evidente, che ridimensiona il mercato complessivamente, ma soprattutto soffre del fatto che ormai da oltre 15 anni è stato fissato un tetto per la spesa per i libri e non è mai stato modificato. È un tetto che si è andato erodendo in maniera consistente e rende difficile ai professori indicare quali sono i testi da comprare, allora distinguono fra obbligatori e consigliati, ma il tetto è troppo stretto e per noi editori significa una riduzione di mercato penalizzante". Lo ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Innocenzo Cipolletta, oggi in audizione al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale è seguito un Forum ANSA dedicato ai temi dell’editoria, della lettura e della diffusione dei libri. "Il ministro Valditara – ha detto ancora Cipolletta all’ANSA – ha varato una indicizzazione a partire dal 2025 che è una buona cosa, ma non sana il passato, sanerà il futuro. In più c’è un problema di capienza da parte delle famiglie per l’acquisto di questi libri. La nostra proposta è che si vada oltre il sistema del tetto e si introduca un concetto di detrazione fiscale magari combinata con il livello del reddito delle persone in maniera tale che la spesa per la scuola , che è obbligatoria, sia possibile dedurla dalla imposizione fiscale. Penso sia questa la strada principale per arrivare a una soluzione che consenta alle famiglie di investire nell’apprendimento e a noi di poter fare un lavoro normale, senza stress eccessivi" ha spiegato Cipolletta nel corso del Forum ANSA. "Poi c’è il mondo dell’Accademia e professionale ed è risultato che una piccola minoranza legge un libro, tutti si preparano su appunti copiati, fotocopie più o meno autorizzate, slide proiettate dal professore. Tutti strumenti utili, per carità, che però hanno una qualità informativa decisamente bassa. Su questo stiamo parlando con il ministero per vedere come fare. Anche qui c’è un problema di spesa e quindi se il Paese vuole che la gente sia istruita bisogna che in qualche maniera venga considerato questo. Anche in questo caso facendo una diversità nel livello dei redditi, comunque una deduzione fiscale potrebbe essere la soluzione ottimale". (ANSA).