(ANSA) – MILANO, 21 MAR – "Assenza di evidenze significative ai fini delle indagini". Lo scrisse la Corte d’Appello di Milano, nella sentenza del 2011 nel processo d’appello a carico di Alberto Stasi, respingendo una richiesta della parte civile, ossia dei familiari di Chiara Poggi, coi legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna, che chiedevano di analizzare geneticamente tutta una serie di reperti, tra cui "pantaloncini" e "maglietta" di Chiara Poggi, braccialetti, "un orologio", il martello sequestrato a casa di Alberto e altri ancora. La Corte, però, fece presenti che quegli accertamenti erano già stati fatti con consulenze dei pm nell’agosto 2007 e su tutto ciò che era stato sequestrato all’epoca. Consulenti che scrissero anche che "dai prelievi effettuati in sede autoptica non è stato ottenuto alcun profilo genotipico diverso da quello della vittima". Stasi fu assolto in primo e secondo grado, condannato in appello bis e definitivamente nel 2015. (ANSA).