Civitas prende posizione nella battaglia sulla mancata approvazione del Piano di zona, bloccato perché il Comune di Como non ha firmato. L’associazione evidenzia l’importanza del ruolo della città. “Per lustri e con amministrazioni di colore diverso l’Ufficio di Piano è coincisa con la struttura dei servizi sociali del capoluogo, con enormi vantaggi anche economici visto che, per contro, per il solo funzionamento l’attuale Azienda assorbe importanti risorse, sottratte ai servizi”.
“L’assemblea dei sindaci è chiamata a indicare un Comune capofila. A tutti è sempre parso ovvio indicare il comune di Como – aggiunge Civitas – La lite cui stiamo assistendo evidenzia sia la protervia di alcuni sindaci che per ragioni tutte da capire vorrebbero togliere al comune di Como la funzione di “capofila” sia una generale insipienza politica”.
La Regione ha nominato un commissario. “Si chiede al sindaco di Como di arretrare e lo si accusa di aver portato la vicenda a un punto estremo, ma per contro ci sono le pretese di quegli stessi sindaci che architettarono l’intera operazione dell’azienda sociale, una forzatura non dovuta, non necessaria ma soprattutto non priva di nascoste ambizioni e disegni di potere a danno del ruolo di capoluogo della città di Como”.