(ANSA) – ROMA, 19 MAR – Emanuele Campoli ha vent’anni e vive in provincia di Latina. Quello che più lo fa arrabbiare è che a scuola non ha un insegnante che lo segua con continuità. Roberta Zurlo ha 26 anni e vive in provincia di Campobasso. Quello che la fa arrabbiare è non riuscire a spostarsi autonomamente con i trasporti pubblici. Gianni Boccongelli vive a Brindisi e inizia ad avere qualche capello grigio e non vuol dire la sua età. Chiede che per avere una visita medica si debba aspettare meno tempo. Sergio vive a Napoli e ha 38 anni. È bravo a ballare, ma non ha ancora un lavoro. Ed è questo che chiede allo Stato: "Lavoro per tutti". Sono alcuni dei protagonisti della campagna di comunicazione che Aipd lancia in occasione della Giornata Mondiale delle persone con sindrome di Down: una campagna che parte diversi giorni prima della ricorrenza, per dare la parola al maggior numero di persone, giovani e meno giovani, uomini e donne, da nord a sud Italia, passando per il centro. Sono loro, le persone con sindrome di Down che frequentano le diverse sezioni dell’associazione, che prendono la parola, per declinare e tradurre in richieste concrete lo slogan della Giornata Mondiale 2025: "Improve our support systems". A partire dall’11 marzo, ogni giorno i social dell’associazione saranno letteralmente invasi da una "pioggia" di testimonianze: brevi video in cui vengono indicati i problemi e i supporti necessari per risolverli. "La nostra associazione è da sempre convinta che il protagonismo delle persone con sindrome di Down sia necessario e fondamentale per costruire un mondo migliore per loro e per tutti – spiega Gianfranco Salbini, presidente nazionale di Aipd – In questa occasione in cui la comunità internazionale accende i riflettori sui supporti di cui le persone con sindrome di Down hanno bisogno, non potevamo non dare a loro la parola. Non è più tempo di parlare al posto loro e di fare progetti senza farci guidare dalle loro indicazioni: la partecipazione e il protagonismo devono essere principi irrinunciabili e denominatori comuni di ogni nostra azione e campagna. Dietro ogni richiesta c’è una persona, dietro ogni appello c’è una vita. Sono queste persone e le loro vite che abbiamo voluto raccontare, con i video della campagna di quest’anno". Tutti i supporti richiesti e necessari hanno un obiettivo condiviso: l’autonomia e la vita indipendente, che per Aipd è il traguardo principale verso cui tendere. "Siamo consapevoli che non tutte le persone con sindrome di Down sono in grado di vivere da sole: per loro e per le loro famiglie sono necessari supporti che possano assicurare la migliore qualità della vita, oggi e domani. Al tempo stesso, però, siamo consapevoli che tante persone con sindrome di Down potrebbero conquistare la vita indipendente: devono però essere accompagnate e incoraggiate. Ed è quello che cerchiamo di fare ogni giorno, con i nostri corsi, i seminari, le attività, le pubblicazioni dedicate a questo tema". In questa occasione, Aipd lancia il corso online "Ali – Vita indipendente", disponibile gratuitamente (previa registrazione) sul sito di Eds. Il corso, nato grazie alla collaborazione tra Edsa, Aipd Potenza, Down Syndrom Czech e Trisomie 21 Luxembourg, si rivolge in particolare a familiari, professionisti e caregiver. Le cinque lezioni e i relativi test di verifica insegnano a creare percorsi educativi per giovani e adulti con sindrome di Down. (ANSA).