Sogni, progetti, slanci in avanti e passi indietro. Da collina dei sogni a ennesimo luogo delle occasioni perse. A Como l’area dell’ex ospedale psichiatrico San Martino, che chiuse definitivamente nel 1999, rimane un altro spazio dalle grandi potenzialità, sulla carta, ma che, nella pratica, resta desolatamente immobile. A guardarsi attorno il tempo sembra essersi fermato. A poco a poco gli edifici sono stati dismessi e sono sempre meno le persone che vi accedono. Attualmente sono rimasti attivi pochi servizi di Asst Lariana e ATS Insubria che condividono la proprietà. Dopo oltre 30 anni di discussioni, dibattiti, campagne elettorali, si vedono soltanto i segni del tempo trascorso.
Nel cassetto sono rimaste anche le ultime proposte progettuali che ipotizzavano per la collina del San Martino uno sviluppo legato all’istruzione e ai giovani. Si è parlato prima di un campus universitario e poi di polo delle scuole superiori e della nuova sede dell’Setificio, storico istituto della città. L’amministrazione provinciale, in particolare, ha investito risorse e idee per rivitalizzare la superficie guardando in questa direzione.
Ciclicamente si discute, almeno, di rivitalizzare il parco poter vivere appieno il polmone verde della città. In questo senso sta andando il lavoro della Cooperativa Arca con un piano che guarda alla valorizzazione del bosco ed è rivolto alle scolaresche.
La realtà è che i sogni sono rimasti nel cassetto, le speranze dei cittadini di vedere davvero rinascere la collina del San Martino si affievoliscono. Intanto gli edifici invecchiano. Se si volge lo sguardo verso via Valleggio, stride il contrasto con gli insediamenti più moderni dell’Università. Con una superficie di oltre 300mila metri quadri lo sviluppo dell’area resta in stand by. In attesa di capire cosa accadrà nei prossimi anni, l’unica certezza è il presente che lascia l’amaro in bocca per quello che potrebbe essere e quello che realmente è.