All’ex Casa del Fascio, nel cuore di Como, ad aprire la cerimonia di consegna della Civica Benemerenza – Abbondino d’oro per l’anno 2024 è stata la violinista Lia Paz Garrido. Poi la consegna del prestigioso riconoscimento, conferito al fotografo e giornalista Enzo Pifferi.
La fotografia è un dialogo tra il tempo, la memoria e l’interpretazione. Ogni scatto non si limita a eternare un momento, ma racchiude in sé qualcosa di più intimo e profondo. È il ritratto di un’epoca, ma custodisce anche l’anima di chi quello scatto lo ha reso eterno. La fotografia ferma, per un istante, il fluire incessante del tempo. Isola e rielabora il mondo. Non è soltanto una finestra su ciò che ci circonda, però. È anche – e soprattutto – uno specchio dell’anima.
Lo sa bene Enzo Pifferi, che è simbolo e testimonianza di un amore profondo per il Lario. Con i suoi scatti ha saputo raccontare il lago, Como e i comaschi. Milanese di nascita, ma comasco d’adozione, ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’informazione a metà degli anni Sessanta e nel tempo ha documentato eventi dalla portata storica.
A Como seguì da vicino la visita di Papa Wojtyla nel 1996 e seguì anche la pubblicazione del libro “Il Papa tra noi”. Pifferi ha scattato foto in tutto il mondo, anche se non ha mai fatto mancare attenzione alla sua Lombardia, con opere dedicate al Lario e Milano. Ha pubblicato libri sulla Cina, dove ha condottoalcuni dei suoi viaggi più importanti, e sulle principali città europee e poi su Stati Uniti, Sud America e luoghi della Bibbia. Tra le sue collaborazioni, quelle con le principali aziende del territorio.
Presenti per l’occasione anche molti volti istituzioni e autorità cittadine, tra cui il sindaco di Como Alessandro Rapinese, che ha consegnato l’onorificenza. A commentare l’importante riconoscimento assegnato a Enzo Pifferi è anche il prefetto di Como, Corrado Conforto Galli. “Credo che la Benemerenza Civica non potesse essere meglio attribuita”, ha dichiarato. “Enzo Pifferi è un personaggio che ha fatto la storia di Como e ci rassegna la bellezza del nostro territorio, con un archivio assolutamente straordinario, che – conclude il prefetto – diventa una testimonianza anche per il futuro”.