“Siamo quelli della baby gang. Noi comandiamo qui. Quando noi siamo in giro tu devi sparire”. Minacce verbali e aggressioni fisiche per rivendicare il controllo su piazza Garibaldi, cuore di Cantù, per mesi teatro di ripetuti episodi di violenza. Risse e pestaggi, ma anche ferimenti con coltelli, bottiglie, cocci di vetro.
Tra gli episodi più gravi il tentato omicidio il 21 gennaio scorso di un giovane di origini tunisine, ferito gravemente dal branco. Le indagini dei carabinieri sono sfociate oggi nell’arresto di quattro giovanissimi, tre ventenni e un 22enne, tutti residenti nella Città del Mobile e accusati di quell’aggressione come di altri episodi di violenza connessi alla baby gang che ha terrorizzato Cantù. Uno era già in carcere perché era stato fermato nel gennaio scorso, dopo una nuova aggressione. Gli altri sono stati arrestati nelle scorse ore dai carabinieri. Sono accusati di tentato omicidio e lesioni.
“L’operazione si colloca nell’ambito di un percorso di prevenzione e contrasto avviato dai carabinieri di Cantù in linea con l’indirizzo dato dal prefetto di Como ed in stretto coordinamento con le altre forze di polizia – sottolinea il capitano Roberto Natale, comandante della compagnia di Cantù -. Già nei mesi passati sono stati arrestati altri responsabili di gravi reati di violenza e l’emissione di numerosi provvedimenti di prevenzione verso altri sodali in Cantù. L’operazione rappresenta solo il segmento di un articolato lavoro di prevenzione che proseguirà senza sosta nei prossimi mesi”.