(ANSA) – CAGLIARI, 11 MAR – Punta a introdurre l’elezione diretta dei presidenti delle Province e dei consigli provinciali, la proposta di legge nazionale approvata oggi dalla Prima commissione (Autonomia e ordinamento regionale) del Consiglio regionale della Sardegna. Il parlamentino presieduto dal dem Salvatore Corrias ha dato il via libera all’unanimità al testo proposto dal collega di partito e capogruppo Roberto Deriu, che contiene due articoli. Il primo agisce sull’elezione diretta modificando la legge nazionale vigente (la 56 del 2014) con l’abrogazione della parte dell’articolo uno che prevede l’elezione indiretta del presidente dell’ente intermedio e del consiglio provinciale, rimandando alla disciplina del Testo unico sugli Enti locali. Il testo reintroduce come organo delle Province anche la giunta, che nella norma del 2014 era stata sostituita dall’assemblea dei sindaci. "Siamo convinti – afferma Corrias – che con questa proposta di legge, approvata all’unanimità in commissione e auspichiamo anche in Aula, il Parlamento e il Governo non possano restare indifferenti a una richiesta di democrazia e di restituzione di piena dignità costituzionale alle Province". "Al Parlamento – ricorda Deriu – giacciono diverse proposte della maggioranza e anche dell’opposizione in questo senso. Noi pensiamo che dopo che gli italiani hanno confermato le Province nella Costituzione, i loro organi debbano essere eletti a scrutinio universale". Un gesto politico, appoggiato da tutti i gruppi, anche nel centrodestra. In Sardegna le elezioni indirette per le sei province (Oristano, Nuoro, Nord-Est Gallura, Ogliastra, Sulcis e Medio Campidano, che con le due città metropolitane di Cagliari e Sassari disegnano l’assetto istituzionale dell’Isola), dovrebbero essere indette entro il 30 aprile 2025 e svolte nei 60 giorni successivi, come stabilito dalla norma approvata all’inizio della legislatura Todde che ha prorogato il termine. "Noi vogliamo elezioni dirette – ribadisce Deriu -, stiamo studiando, anche in rapporto al governo, che cosa si può fare". Una partita aperta "per restituire – chiarisce il capogruppo del Pd – lo scettro al popolo sovrano". (ANSA).