“Con il consiglio di ieri sera muore la luminosa storia dei nidi comunali, fiore all’occhiello della nostra città”: così Daniele Valsecchi, segretario cittadino del Pd, e Francesco Finizio, referente scuole della segreteria cittadina, commentano l’approvazione della delibera di giunta che apre la gestione dei nidi ai privati e agli enti del Terzo settore. Delibera dalla quale si evince che anche il nido di Monteolimpino, inizialmente indicato assieme al Magnolia come una struttura prossima alla chiusura, resterà invece aperto e rientrerà nel circuito della esternalizzazione, tanto che è stato pubblicato il bando di gara per l’assegnazione dell’immobile.
“Cala il buio – proseguono i dem – Nessuna coesistenza tra pubblico e privato, come sarebbe giusto e come avviene con successo in altre città. Tutto passa al privato. Il nido Magnolia viene chiuso (nuovamente verrebbe da dire). La logica, che ne dica il sindaco, è solo quella di un presunto risparmio, ma non è dato sapere a cosa porti realmente questo ipotetico risparmio. Dove verranno investite quelle somme? – si chiedono gli esponenti del Pd – Sul welfare familiare o altro? A questa e a tante altre puntuali richieste dei nostri consiglieri non è stata data nessuna vera risposta dal sindaco. Silenzio assordante anche dei consiglieri di maggioranza e del vicesindaco Roperto. Ci sarà tanto da ricostruire dopo questa amministrazione miope”, concludono Valsecchi e Finizio.
“Rapinese ha definitivamente smantellato il servizio degli asili comunali, che, da decenni, costituisce un fiore all’occhiello della città. – interviene il consigliere Vittorio Nessi per Svolta Civica – Senza saper rispondere alle domande della minoranza e senza offrire sensate motivazioni, ha tirato una riga su un pezzo di efficace ed esemplare amministrazione. Le esigenze educative e la sensibilità nei confronti dei problemi delle donne e delle famiglie – prosegue Nessi – sono state piegate a meri calcoli economici. Il tutto senza che l’assessore alla partita, Nicoletta Roperto, pronunciasse una sola parola di fronte al consiglio. Non si era mai visto un assessore abdicare in misura così deludente al suo ruolo”.